Studente: Sofia Zanardo Titolo tesi: La progettazione sociale: una continua tensione verso l’uomo Docente relatore: Prof. Baccichetto Alberto Docente controrelatore: Prof. Giulio Antonini Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Girardi Data discussione tesi: 16 ottobre 2018 Laurea Magistrale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Il presente elaborato di ricerca ha come obiettivo il tentativo di dimostrare che una progettazione è sociale se pone al centro l’uomo nella sua interezza. Per fare ciò è stato necessario far riferimento ad una bibliografia antropologica e pedagogica, presentando così il progetto in quanto sociale e gli approcci di riferimento che lo determinano. È emerso, grazie alla metodologia del PCM (Project Cycle Management) che ha alla base un approccio di tipo sinottico-razionale, come il progetto stesso venga distorto, cioè perda la centralità per la persona e per lo sviluppo di comunità, perché inteso come prodotto. Invece, ponendo l’attenzione su un’azione progettuale che tende al bene comune, si coglie come viene favorita la costruzione e il miglioramento della comunità attraverso la partecipazione della persona. Per arrivare a questo si propone un lavoro di comunità attraverso un assetto teorico di ricerca-azione, che favorisce l’empowerment sociale. Si conclude esaminando la progettazione partecipata, in quanto metodologia operativa che ha alla base un approccio di tipo euristico, favorendo un progetto inteso come processo.
The present research project has the the purpose to demonstrate that the project's design and implemetation can be social if it focuses on human society. To do this, we referred to an anthropological and pedagogical bibliography, to present a social project and its approaches. Using the PMC method (Project Cycle Management), based on a synoptic-rational approach, we see that the project can lose thehuman focus, and, by this, also its identity, because is construed as a product. Instead, focusing the attention on a project action that tries to go towards the common good, we noticed that people partecipation can encourage the construcion and improvement of the community. To achieve this, we suggest a community work, throught a theoretical approach of research – action, that improve social empowerment. In the ending we analyse participated planning, as a methodology based on a heuristic approach, that tries to promote a project that should be construed as process.
Studente: Elisa Nardin Titolo tesi: I network nell'agricoltura sociale. Indicazioni per la costruzione di un manager di rete a partire dallo studio di casi tra Italia e Grecia Docente relatore: Prof. Paolo Tomasin Docente controrelatore: Prof. Giulio Antonini Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Girardi Data discussione tesi: 16 ottobre 2018 Laurea Magistrale in: Governance del welfare sociale
Lo sviluppo di un sistema a rete in agricoltura sociale rappresenta un importante capitale in ottica di economia relazionale, creando un ponte tra sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il lavoro di tesi pone il suo focus sulle reti in tale ambito, rispetto alle quali vi è una carenza di valutazioni in letteratura. L’agricoltura sociale è un insieme di pratiche volti a sviluppare percorsi partecipativi attraverso i quali una comunità locale genera lavoro e legame sociale, valorizzando il potenziale produttivo di un territorio. Le esperienze si fondano su una densa rete di collaborazioni tra attori di diversi settori, che operano con finalità differenti. La ricerca si approccia al tema in chiave transnazionale per sviluppare una riflessione che vada oltre i confini nazionali. Si presenta un approfondimento di esperienze in Italia e Grecia a partire dallo studio di casi. La valutazione delle pratiche pone in evidenza le opportunità del lavoro di rete per lo sviluppo di comunità inclusive e l’importanza di soggetti mediatori per promuovere e attivare reti. Si vuole dunque offrire alcune indicazioni e proposte per la figura del manager di rete in agricoltura sociale, un professionista capace di attivare sinergie tra attori in un contesto e promuovere un pensiero imprenditoriale connotato in senso etico, centrato su una visione di nuove economie civili e relazionali.
The development of a network system in the social farming represents an important capital with a view to relational economics, it creates a bridge between economic, social and environmental sustainability. The thesis focuses on networks in this field, with respect to which there is a lack of evaluations in literature. Social farming is a set of practices aimed at developing participatory paths through which a local community generates work and social ties, enhancing the productive potential of a territory. The experiences are based on a dense network of collaborations between actors from different sectors, who work with different purposes. The research approaches the theme in a transnational key to develop a reflection that goes beyond domestic boundaries. The thesis presents a detailed study about several 2 experiences in Italy and Greece starting from the study of some cases. The evaluation of the practices highlights the opportunities of networking for the development of inclusive communities and the importance of mediators to promote and activate networks. The aim of the thesis is, therefore, to offer some indications and proposals about the role of the network manager in social farming. The network manager is a professional, who is able to activate synergies between actors in a context and to promote an entrepreneurial thinking characterized in an ethical sense, centred on a vision of new civil and relational economies.
Studente: Anna SaraFasoli Titolo tesi: La figura del manager di rete: una declinazione nello sviluppo di un nuovo welfare Docente relatore: Prof. Paolo Tomasin Docente controrelatore: Prof. Giulio Antonini Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Girardi Data discussione tesi: 16 ottobre 2018 Laurea Magistrale in: Governance del welfare sociale
Il concetto di rete può essere funzionale ad analizzare e comprendere le dinamiche che caratterizzano i sistemi di welfare in un contesto mutevole e caratterizzato dalla complessità. La rete, infatti, consente di realizzare i principi di orizzontalità e di inclusione di diversi soggetti proposti dal paradigma della governance. A partire da un approfondimento su questo tema sarà proposta la network analysis come strumento per analizzate le reti; inoltre sarà individuata la figura del manager di rete di welfare, un profilo dotato di precise competenze e capacità di carattere tecnico e relazionale in grado di prendersi cura della rete affinché possa esprimere il proprio potenziale generativo e innovativo. Prendendo in esame un caso specifico sarà analizzato un consorzio di cooperative sociali come sistema inter-organizzativo di tipo reticolare, facendone emergere limiti e potenzialità. In seguito saranno esplorate alcune forme di collaborazione utili ad attivare un cambiamento nei sistemi di welfare, approfondendo anche i sistemi di rendicontazione utilizzati. Infine si individuerà il fondamento antropologico, pedagogico ed etico che connota la riflessione proposta.
The concept of network may be helpful to understand the dynamics of welfare systems in a changing context that is characterized by complexity. In fact, the network makes possible to implement the principles of horizontality and inclusion of various actors proposed by the governance paradigm. Starting from a thorough discussion of this topic, I will propose Network Analysis as an effective tool for studying networks. Moreover, I identify the figure of the welfare network manager and I characterize this figure as a profile endowed with precise skills, both technical and relational. Network manager is also someone who is profitable to take care of the network, so that it can produce its own generative and innovative potential. Considering a consortium of social cooperatives as a specific case, I analyze a reticular inter-organizational system, highlighting its limits and potentials. Subsequently I will explore, some forms of collaboration useful for activating a change in welfare systems, also studying the reporting systems used. Finally, I identify the anthropological, pedagogical and ethical foundation that characterizes the topic of this work.
Studente: Marta Bortolon Titolo tesi: La costruzione della fiducia nella famiglia ricostituita Docente relatore: Prof. Andrea Pozzobon Docente controrelatore: Prof. Davide Girardi Presidente commissione di tesi: Prof. Christian Crocetta Data discussione tesi: 26 luglio 2018 Laurea Magistrale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Tratteremo in questo scritto le particolarità delle famiglie ricomposte, partendo dalle origini del concetto di famiglia, arrivando fino al giorno d’oggi. Esporremo i vantaggi che si possono ottenere sul piano pedagogico e sociologico nel riconoscere queste nuove forme di aggregazione famigliare, evidenziando che l’evoluzione del concetto di famiglia è comunque portatore valoriale e risorsa per la nostra società. Ricostruiremo il processo che porta alla costruzione delle famiglie ricomposte, facendo un’analisi dei fattori di rischio e protezione che possono presentarsi lungo il cammino della composizione, soffermandoci sull’importanza del legame fiduciario, che si deve instaurare tra componenti del nuovo nucleo famigliare. La tesi terminerà con l’apporto di due testimonianze di famiglia ricomposta: il primo caso tratta di una famiglia ritenuta efficace sul piano funzionale, che ha posto basi chiare e legami fiduciari forti; mentre il secondo caso ci porta l’esempio di una famiglia con strategie disfunzionali, che non è riuscita a ricreare un rapporto stabile ed equilibrato, compromettendo la natura dei rapporti tra i vari componenti del nucleo allargato. La tesi si pone come obiettivo quello di spiegare i possibili funzionamenti delle famiglie ricomposte e le sue dinamiche interne ed esterne, soffermandosi sull’importanza dell’intento pedagogico ed analizzando le relazioni interpersonali che la contraddistinguono.
This Master thesis deals with recomposed family evolution starting from family con-cept origin up to this day. From a pedagogical and sociological perspective, it ex-plains the advantages connected with this new kind of family aggregation, highlight-ing this innovative family structure adds value to our civil society providing a refer-ence for social and cultural enrichment. This dissertation focuses on the process that leads the realization of the recom-posed families, making an analysis of the risk and protection factors that can arise along the path of the composition, looking into the matter of the bond of trust, which must be established among family members. It closes with an interview to two recomposed families: the first one deals with a functional family that has established clear foundation and strong bond of trust. The second one gives an example of dysfunctional family, which has failed to create a committed and balanced relationship undermining the quality of the relationship among enlarged family members. This dissertation aims to deepen interpersonal relationship both inside and outside of a recomposed family applying as reference pedagogical framework
Studente: Elena Bello Titolo tesi: La scuola dell'infanzia: la sua funzione educativa nell'accoglienza e la presa in carico di alunni con autismo Docente relatore: Prof. Moreno Blascovich Docente controrelatore: Prof.ssa Viviana Schiavon Presidente commissione di tesi: Prof. Marco Emilio Data discussione tesi: 26 luglio 2018 Laurea Triennale internazionale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Come si attiva la Scuola dell’Infanzia di fronte alla disabilità? La Scuola è comunità educante e ha a cuore l’inclusione di tutti i suoi alunni, entrando nell’ottica della diversità come una risorsa che va valorizzata e presa in carico. Accogliere significa prendersi cura e costruire una relazione autentica con il bambino e tra tutte le figure operanti. È necessario dunque un buon lavoro di équipe fatto di confronto costruttivo, collaborazione, dialogo e obiettivi comuni su cui lavorare. In questo lavoro scuola, famiglia e servizi devono costruire una solida rete relazionale basata sulla fiducia reciproca. A partire dalla mia esperienza lavorativa, la tesi è finalizzata ad analizzare il processo di inserimento di un bambino con autismo all’interno della Scuola dell’Infanzia, partendo dall’analisi delle caratteristiche di questa disabilità.
How should nursery schools deal with disability? The school is a community of educators whose goal is the inclusion of all their students. Diversity should be seen as a resource, and its value should be taken into careful consideration. Welcoming all students means building real, authentic relationships between the child and all school staff members. It is therefore necessary that effective teamwork consists of constructive criticism, collaboration, open communication and shared goals to work toward. Educating special needs children requires that the school, family and service providers build a solid relationship based on mutual trust, understanding and respect. Starting with my work experience, this thesis will analyze the process of inserting a child with autism into the nursery school system and will begin with the analysis of the characteristics of autism spectrum disorder.
Studente: Giovanna Maria Previati Titolo tesi: Tra missione, professionalità e volontariato internazionale: un percorso di ricerca di buone pratiche per il progetto "Andiamo in Perufería" Docente relatore: Prof. Onama John Baptist Docente controrelatore: Prof. Baccichetto Alberto Presidente commissione di tesi: Prof. Crocetta Christian Data discussione tesi: 24 luglio 2018 Laurea Magistrale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
L’elaborato è frutto di un percorso di matrice missionaria, che prende anche la forma del volontariato internazionale e che personalmente ho voluto analizzare da un punto di vista professionale. Prenderò in esame il progetto in fieri chiamato “Andiamo in Perufería”, sviluppatosi dal 2012 ad oggi in un duplice contesto: quello italiano, in quanto luogo di partenza, e quello peruviano, nostra terra di approdo. Il lavoro di tesi vuole essere un elemento che al tempo stesso esamini e sottolinei le valenze pedagogiche del progetto in questione, estrapolandone quei contenuti teorici che rispecchiano le sue diverse sfaccettature: dall’antropologia alla spiritualità, dalla pedagogia alla progettazione con l’intento di dimostrare la fecondità che l’iniziativa, nata nell’informalità, può portare in sé. Parallelamente, attraverso questa ricerca, ho voluto sondare i terreni della progettazione per un possibile sviluppo di “Andiamo in Perufería”, perché possa strutturarsi come progetto formale e promuovere prassi autenticamente solidali e liberanti, puntando ad essere un’iniziativa qualitativamente valida nel mondo missionario. Partendo dal punto in cui ci troviamo oggi, saremo capaci di portare avanti le buone pratiche delineate in questa ricerca, immersi nelle dinamiche complesse e delicate che si intrecciano tra una realtà Italiana ed una peruviana?
This dissertation is the result of a personal journey, initially inspired by a missionary spirit, but which then also took the contemporary form of an international volunteering enterprise, and that, at the end. I personally wished to analyse from a professional point of view. Consequently, I will examine this on-going project, entitled "Andiamo in Perufería", and which has been developing from 2012 onwards, in a dual context: the Italian one, as its place of departure, and the Peruvian one, being its final destination. This thesis work seeks to examine, and at the same time underpin, the pedagogical values of the aforementioned project by outlining the theoretical contents that are reflected in its different aspects: from anthropology to spirituality, as well as from pedagogy to planning, with the purpose of demonstrating the fruitfulness that the project, born in an informal context, is able to carry along. In the same way, through this research, it was also my intent to investigate the planning methods that would facilitate the further elaboration of "Andiamo in Perufería", so that it could gradually assume the structure of a formal development project, and thus be capable of promoting genuine solidarity and social emancipation practices, and aim at becoming a qualitatively virtuous initiative in the missionary world. Momentarily the main question is: starting from our current position, how possible will it be for us to carry along the best practices outlined in this research considering our immersion in the complex and delicate dynamics that intertwine between an Italian reality and a Peruvian one?
Studente: Marta Scevola Titolo tesi: Uno sguardo alle politiche attive del lavoro: attiviamoci.. ma come? Docente relatore: Prof. Alberto Baccichetto Docente controrelatore: Prof. Andrea Conficoni Presidente commissione di tesi: Prof. Christian Crocetta Data discussione tesi: 24 luglio 2018 Laurea Triennale internazionale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Nella tesi svolta si tratteranno temi quali la disoccupazione, l'inattività lavorativa, le politiche attive del lavoro e alcune strategie di attivazione in ambito lavorativo italiano con uno sguardo particolare ai giovani e alla loro situazione di inattività. Nel primo capitolo verrà svolta una breve panoramica di come la crisi economica abbia coinvolto alcuni degli stati membri dell'Unione Europea, con uno sguardo particolare all'Italia, al concetto di flessibilità e al ruolo ricoperto dagli ammortizzatori sociali in ambito di disoccupazione e politiche attive. Nel corso del secondo capitolo, lo sguardo sar., in particolare, rivolto ai giovani; verrà spiegata la nuova classificazione delle sigla NEET e del progetto Garanzia Giovani, fino ad affrontare temi quali passive participation, problem solving participation e problem setting participation. Nel terzo capitolo, verr. sottolineata l'importanza del ruolo della persona all'interno della società,per poi passare ad una visione più collettiva sottolineando l'importanza della collaborazione tra individuo, impresa e società. Obiettivo dell'elaborato vuole essere il continuare a credere nelle capacità di ognuno di noi, in particolare modo, in quelle dei giovani.
This dissertation deals with topics such as unemployment, professional inactivity, active labour policies and some activation strategies in italian workplace. Particular attention is given to young people and their situation of inactivity. The first chapter carries out a brief overview of the way some of the EU member states have been affected by the economic crisis. It focuses then on Italy on the concept of flexibility, and on the role covered by the welfare in the field of unemployment and active policies. The second chapter focuse on young people and an explanation of the new classification NEET, and Garanzia Giovani, up to address issues like passive partecipation, problem solving partecipation e problem setting partecipation. The third and last chapter focuses the attention on the role of the person within the society. The chapter moves then to a whole and more collective vison, emphasizing the importance of collaboration between individual, bussiness and society. The dissertation goal is the importance of believing in everyone's capacity, particulary in young.
Studente: Mattiuzzo Miura Titolo tesi: “Nonna, come si fa la pasta?” Il progetto “Mani”: l’agricoltura sociale in rete nel dialogo intergenerazionale Docente relatore: Prof.ssa Carestiato Nadia Docente controrelatore: Prof. Crocetta Christian Presidente commissione di tesi: Prof. Benvenuti Loris Data discussione tesi: 21 marzo 2018 Licenza Magistrale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Conoscere e approfondire le conoscenze del contesto locale insegna che il territorio va stimato, protetto e aiutato a sopravvivere ai cambiamenti imposti dal progresso e dalle influenze culturali. La valorizzazione delle zone rurali, che con il tempo hanno subito innumerevoli mutamenti, richiama l’attenzione del cittadino verso nuove prospettive e innovazioni correlate ai loro bisogni. Le realtà delle fattorie didattiche e delle aziende agrisociali, ad oggi, possono essere un ottimo trampolino di lancio per una nuova imprenditoria, che incrementa la rete territoriale dei servizi sociali, non solo verso le categorie marginali, ma per l’intera comunità. L’atto educativo, che è implicito nei progetti di agricoltura sociale mira alla creazione di luoghi d’incontro che possano offrire momenti di benessere a diversi soggetti. Nello specifico, il progetto qui presentato vuole favorire le dinamiche intergenerazionali creando situazioni di confronto reciproco volto all’apprendimento dei processi di crescita lungo tutto l’arco della vita.
Understanding and examining in depth the knowledge of the local context gives a valuable lesson: the territory must be appreciated, protected and helped to survive the progress-imposed changes and the cultural influences. Giving value to the rural areas, which had to endure several alterations over time, draws the attention of the citizen to new perspectives and innovations which are related to the needs of these areas. Nowadays didactic farms and agri-social enterprises can be stepping stones to a new kind of entrepreneurship, able to enhance the territorial network of social services not only for the marginal categories, but also for the entire community. The educational tool concerning social agriculture projects aims at creating meeting places in which all subjects involved feel well. The project here presented intends to foster the intergenerational dynamics whereby situations of comparison and exchange are created, thus encouraging a life-long learning activity of growth processes.
Studente: Mazzer Nicola Titolo tesi: “Un fiume di possibilitá” La riscoperta del Piave in chiave socio-educativa per la promozione di percorsi inclusivi di interdipendenza positiva e valorizzazione del territorio nel comune di Susegana Docente relatore: Prof.ssa Carestiato Nadia Docente controrelatore: Prof. Crocetta Christian Presidente commissione di tesi: Prof. Benvenuti Loris Data discussione tesi: 21 marzo 2018 Licenza Magistrale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
In una società liquida, nella quale le istituzioni scolastiche sembrano voler educare le giovani generazioni al successo individuale in nome del maggior profitto personale, diviene indispensabile per il benessere di tutti recuperare dei valori che sembrano perduti. Questa tesi affronta il tema del benessere in chiave relazionale, il miglioramento della qualità di vita individuale e comunitaria dato dall’essere parte di una comunità di persone in relazione tra loro. Un benessere che si può avere solo coltivando in modo attento relazione, costruendo comunità solidali, ovvero che non si limitino ad assicurare una assistenza standardizzata a chi ne ha bisogno, ma dove la cooperazione renda a tutti possibile vivere il proprio personale percorso di vita. Benessere che corrisponde quindi a una responsabilità che ogni individuo ha nei confronti degli altri, dei vicini ma anche in generale di tutti gli esseri umani. In questo senso, è una responsabilità che abbiamo tutti nei confronti delle generazioni future e quindi anche nei confronti del territorio nel quale si vive, che va preservato, curato e valorizzato. In tutto questo hanno un ruolo fondamentale le persone che si dedicano per professione alle azioni di cura o all’educazione dei giovani, ambiti nei quali va costruito e diffuso il pensiero inclusivo, il quale rende liberi e al tempo stesso responsabili, nel vero incontro con l’altro. Su questi principi e valori si fonda il progetto “Jogging Social Park la Piave”, nato in chiave inclusiva per il benessere collettivo a partire dalla cura e valorizzazione del territorio.
In a liquid society, the scholastic institutions seem to have the purpose to educate the young generations to the individual success, in order to reach the maximum personal advantage. In this condition, it is necessary to recover some values that seem to be lost, so that the wellness for all people is achieved. This dissertation concerns the topic of the wellness from a relational point of view and it analyzes the improvement of the individual and public quality of life, due to belonging to a community of people relating one to each other. This wellness can be achieved only paying a deep attention to the relationships, building supportive communities that are not limited to assure a standard assistance to the needing people, but rather cooperating in order to give to all people the possibility to live their own life. Therefore the wellness corresponds to a responsibility that every person has towards the other humans. In this sense this is a responsibility that all us have towards the future generations and so also towards the area where we live, which has therefore to be preserved, taken care and promoted. In this context an essential role is performed by the experts who take care of other people and who look after the youngest. In these branches the inclusive mindset should be built and spread, because it gives freedom and, at the same time, it makes people responsible in the real meeting with the other person. On these principles and values is based the project “Jogging Social Park la Piave”, which was born with an inclusive way of thinking in order to promote the public wellness, starting from taking care of the territory and from its enhancement.
Studente: Brigo Antonio Titolo tesi: La pedagogia e il modello sistemico relazionale nei conflitti familiari Docente relatore: Prof.ssa Lodoli Mavi Docente controrelatore: Prof. Crocetta Christian Presidente commissione di tesi: Prof. Benvenuti Loris Data discussione tesi: 21 marzo 2018 Licenza Magistrale in: Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
In questo lavoro si è prestata attenzione agli effetti del conflitto familiare sui membri della famiglia. A questo proposito è stato importante descrivere preliminarmente la storia e lo sviluppo della famiglia, e delle varie forme che essa ha assunto nel corso del tempo modificandosi a seguito dei cambiamenti sociali. I conflitti all’interno del contesto famigliare sono causa di grandi turbamenti che coinvolgono sia le figure adulte sia, in particolar modo, i figli. La separazione dei genitori rappresenta, invero, per costoro un evento avverso che comporta difficoltà e cambiamenti da sostenere, anche se il vero pericolo non è la separazione in sé ma l’esposizione al prolungato ed elevato conflitto coniugale. A volte per i genitori, presi dalle loro vicende personali, risulta difficile udire la voce dei figli e riconoscere il loro disorientamento e la loro sofferenza. Compito peculiare della pedagogia famigliare è rinforzare il cambiamento del sistema delle relazioni affinché la famiglia sappia ricomporre nuovi equilibri relazionali al proprio interno e nel rapporto con il contesto sociale facendo leva sulle proprie risorse. Il sostegno educativo si propone quindi come un processo di aiuto atto a sollecitare le potenzialità educative presenti nella famiglia.La famiglia in conflitto può trovare nella relazione educativa una possibilità di aiuto senza che questo implichi una rinuncia alle proprie competenze e responsabilità.
The main focus of this work consists in the impact of intra-family conflict on family members. In such perspective, it has been important to provide a preliminary description concerning the development of the concept of the family, and of the various forms that it has assumed, in the course of time, and as a result of its being subjected to the modification caused by social change. Conflict in the family context is a source of great anxiety that involves both the adult and, in particular, the younger members. For the children, in fact, the separation of parents represents a traumatic event which entails having to cope with untold difficulty and a huge change. Nevertheless, the real danger does not lie in the breaking up of parents itself, but in the resulting exposition of children to a prolonged and intense conflict between separating couples. Taken up by their personal interests and perspectives, at times it may become difficult for parents to hear the voice of their children and recognize the disorientation and suffering experienced by the latter. The specific task of family pedagogy, therefore, is to strengthen the efforts aimed at transforming the system of relations with a view to enabling the family, by making use of its own resources, to reach a new relational balance both from within, as well as with reference to its relations with the social context. Consequently, educational support is proposed as a help process aimed at mobilizing the educative potentiality which is already present in the family. In this respect, the conflicting family can draw benefit from an educational relation as a possibility for obtaining the help it needs, but,nevertheless, without any implications of having to give up its own competences and responsibilities.