Data: 16 luglio 2021 Studente: Alessia Tosetto Titolo tesi: L’allenatore emotivamente intelligente Tools per l’educazione emotiva nello sport Docente relatore: Michele Visentin Licenza in:Scienze pedagogiche
L’obiettivo di questa tesi è dimostrare che l’intelligenza emotiva educabile e che importante educarla anche in ambito sportivo. Partendo dal costrutto dell’intelligenza emotiva seguirà un approfondimento del mondo dello sport in ottica educativa e, grazie all’analisi svolta nello studio di caso, verrà messa in risalto la relazione esistente tra intelligenza emotiva e sport. In primo luogo la riflessione avverrà attorno al significato di «intelligenza», cui seguirà l’esposizione della teoria dell’intelligenza emotiva di Daniel Goleman. Per offrire una visione più chiara del mondo emozionale la ricerca indagherà anche la misurazione del quoziente emotivo secondo il modello di Six Seconds, lo sviluppo delle facoltà emotive in età adolescenziale, gli studi delle neuroscienze affettive sulle emozioni ed altre specificità. A partire da una visione olistica dell’essere umano, verrà introdotto il tema dello sport evidenziandone la valenza educativa e prendendo in analisi uno studio di caso che vede come soggetti una squadra di atleti adolescenti e il suo allenatore. Dopo l’analisi dei risultati, l’esposizione degli strumenti utilizzati e dei possibili risvolti pratici verrà messa in luce l’importanza che ha l’intelligenza emotiva per veicolare l’educabilità dello sport approfondendo come sia possibile educare concretamente all’intelligenza emotiva in ambito sportivo. Il ruolo dell’allenatore risulta quindi fondamentale, egli dev’essere un allenatore emotivamente intelligente. che dia valore non solo all’allenamento del corpo ma anche alla crescita personale propria e dei suoi atleti.
The aim of this thesis is to demonstrate that emotional intelligence is educatable and that it’s important to educate it also in the sports field. Starting from the construct of emotional intelligence will follow a study about sport’s world from an educational perspective and thanks to the analysis carried out in the case study, the relationship between emotional intelligence and sport will be highlighted. First of all the reflection will take place around the meaning of "intelligence", followed by the exposition of Daniel Goleman's theory of emotional intelligence. The research will also investigate the measurement of the emotional quotient according to the model of Six Seconds, the development of emotional faculties in adolescence, the studies of affective neurosciences on emotions and other specificities in order to provide a clearer view of the emotional world. Starting from a holistic vision of the human being, the theme of sport will be introduced highlighting its educational value and taking into analysis a case study that sees as subjects: a team of athletes teenagers and his coach. After analysis of the results, the exposure of used tools and the possible practical implications will be pointed out the importance that emotional intelligence has to convey the education in sport deepening how it is possible to educate concretely to emotional intelligence in sport. Therefore the role of the coach is fundamental, he must be an "emotionally intelligent" coach who doesn’t value only the training of the body but also himself and his athletes’s personal growth.
Data: 16 luglio 2021 Studente: Giorgia Spizzotin Titolo tesi: Il bambino è davvero un cittadino? L'importanza di educare alla cittadinanza democratica fin dall'età scolare Docente relatore: Christian Crocetta Licenza in:Scienze pedagogiche
L’obiettivo di questa ricerca è quello di individuare in che modo sia possibile promuovere ed educare i bambini, fin dall’età scolare, ad una cittadinanza democratica di fronte alla veloce e continua trasformazione che sta subendo la nostra società, sempre più globalizzata. A tal proposito, la domanda di ricerca è la seguente: in che modo un approccio di tipo esperienziale e pratico, durante il percorso scolastico, può contribuire a far diventare i bambini dei giovani cittadini? Questo approfondimento tenta di dare una risposta a questo interrogativo attraverso un metodo compilativo e la comparazione di teorie di esperti nel campo della pedagogia dell’infanzia e non solo. I risultati dimostrano che l’apprendimento esperienziale ha un ruolo determinante poiché aiuta i bambini, fin dai loro primi anni di vita, ad imparare a vivere in una società democratica, a sviluppare competenze di cittadinanza nel concreto ed infine a diventare promotori di diritti e responsabilità. In particolar modo, l’esperienza scolastica, rappresenta una delle occasioni migliori per trasmettere e promuovere atteggiamenti, comportamenti e buone pratiche di cittadinanza ai bambini e, indirettamente, anche alle loro famiglie.
The aim of this research is to identify which are the best ways to educate children (since their primary school age) to a democratic citizenship, while we are facing a constant transformation of our more-and-more globalized society. In this respect, the research question is the following: how an experiential approach - applied to their school path - can contribute to grow children into young citizens? Our work in depth is intended to give an answer to this question through a compilation method and the comparison of pedagogic theories in childhood education and not only limited to it. The results show that experiential learning has a crucial role indeed, since it helps primary school children to learn living in a democratic society and to develop skills of citizenship in a real way and, eventually, to commit themselves as promoters of rights and responsibilities later on. School experience, in particular, represents one of the best opportunities to promote attitudes, behaviours and good citizenship practices, so to convey them to children and – indirectly - to their families.
Data: 16 luglio 2021 Studente: Eleonora Cappena Titolo tesi: Apprendere sbagliando. Riflessioni pedagogiche e didattiche sulla valenza dell'errore per bambini e ragazzi con DSA Docente relatore: Enrico Miatto Licenza in: Scienze pedagogiche
Si può imparare dagli errori? Questa tesi ha come obiettivo l'analisi dal punto di vista teorico degli errori scolastici e la possibilità di imparare da essi. La scuola è la seconda casa di ogni bambino, adolescente e giovane, è il luogo per eccellenza dove le persone imparano ad apprendere e dove si dovrebbe imparare a sbagliare. Gli errori sono quindi un aspetto fondamentale nell'attività di apprendimento, per questo motivo è rilevante aiutare gli studenti a vederli non solamente attraverso una visione possibilista, ma soprattutto utile per la loro formazione scolastica e personale. Questa considerazione dell'errore è utile a tutti gli alunni, ma in particolar modo agli studenti che presentano un disturbo specifico dell'apprendimento, i quali, a causa del loro modo differente di apprendere, commettono un numero più significativo di errori. Gli studenti DSA soffrono molto a causa delle imprecisioni che compiono, proprio per questo motivo è importante aiutarli a non demonizzare l'errore, ma ad imparare da esso. Risulta quindi fondamentale per i docenti, ma anche per i pedagogisti, riflettere sul tema dell'errore e sulla possibilità di educare anche durante la sua correzione, purché ci sia un clima di apprendimento sereno.
Can we learn from errors and mistakes? This thesis is about the theoretical analysis of students’ mistakes at school and the possibility of learning from them. School is a second home for every child and teenager, it is the place where people learn how to learn and it should represent a safe place to make mistakes and learn from them. Errors represent a fundamental aspect in the learning activity and it is important to help students understand that not only making errors is a possibility but also, and more importantly, that failure followed by corrective feedback is useful for their scholastic and personal development. This consideration of error is useful to all students, but especially to those with learning disabilities who, due to their different way of learning, happen to fail significantly more than their peers. Considering that students with learning disabilities suffer a lot for their inaccuracies, it should be paramount to avoid demonizing the error, but help students learn from it. It is therefore essential for teachers, but also for pedagogues, to reflect on the theme of error and on the opportunity of educating during its correction, as long as a peaceful learning climate is maintained.
Data: 15 luglio 2021 Studente: Cecilia Bottan Titolo tesi: Scuola Senza Zaino e scuola tradizionale. Metodologie a confronto Docente relatore: Luciana Rossi Licenza in:Scienze pedagogiche
Questa tesi di ricerca analizza la dimensione teorica e metodologica del modello di scuola Senza Zaino, mostrandone principi e valori pedagogici in riferimento ad una didattica innovativa che intende porre l’allievo al centro dell’azione di insegnamento-apprendimento. Vengono documentate la nascita di tale modello, la sua diffusione sul territorio nazionale e la varietà dei riferimenti teorici-culturali ai quali si ispira. Il modello Senza Zaino, fondato sul Global Curriculum Approach, che implica quindi la formazione globale della persona, comprende anche una radicale riorganizzazione dello spazio dell’aula e la valorizzazione didattica dei processi di ricerca degli alunni. In questo elaborato viene esposta la sperimentazione condotta per rilevare le differenze dei livelli di apprendimento tra la scuola Senza Zaino e quella tradizionale presso alcune scuole primarie nella provincia di Venezia. Sono state somministrate delle prove anonime agli studenti iscritti alle classi prime, seconde e terze degli istituti contattati del Basso Piave per rilevare la coerenza con le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012, in riferimento all’ambiente di apprendimento, alla didattica, alla considerazione dell’alunno e della comunità e individuare quale delle due metodologie in questione favorisca od ostacoli l’apprendimento nei bambini con difficoltà specifiche.
This research thesis analyses the theoretical and methodological dimension of the Backpackless School model, showing principles and pedagogical values in reference to an innovative didactic that aims to place the student at the center of the teaching-learning action. It documents the birth of this model, its spread throughout the country and the variety of the theoretical and cultural references to which it is inspired. The Backpackless model, based on the Global Curriculum Approach, which therefore involves the global formation of the person, also includes a radical reorganization of the classroom space and the didactic enhancement of the students' research processes. This paper presents the experiment conducted to detect the differences in the levels of learning between the School Without Backpack and the traditional school at some primary schools in the province of Venice. Anonymous tests were administered to students enrolled in the first, second and third grades of the schools contacted in Basso Piave in order to determine the consistency with the National Indications for the Curriculum of the primary school and the first cycle of education of 2012, with reference to the learning environment, the teaching, the consideration of the pupil and the community and the individual to determine which of the two methods is conducive to or hinders learning in children with special difficulties.
Data: 15 luglio 2021 Studente: Rossella Giolo Titolo tesi: Co-abitare: orientamenti per una comunità accogliente Docente relatore: Enrico Miatto Licenza in:Governance del welfare sociale
Il presente lavoro si pone come obiettivo l’individuazione di orientamenti per azioni di governance condivise tra Stato, mercato e privato sociale in relazione alla fragilità abitativa, in particolare di persone migranti, nel territorio del Comune di Venezia. Si è cercato di definire il concetto di abitare anche da un punto di vista antropologico per poter partire da un’idea condivisa del suo significato. Di seguito si sono approfonditi gli aspetti giuridici ed amministrativi che, nel territorio della ricerca, fanno da cornice alle risorse abitative e al loro accesso da parte della popolazione in generale e alla popolazione straniera, che arriva nel territorio da percorsi di migrazione, in particolare. Si è dato spazio ad un lavoro di ascolto delle narrazioni dei vissuti da parte di abitanti in condizione abitativa fragile nel territorio. In questo modo è stato possibile cogliere i motivi che hanno portato queste persone in questo luogo, come ci vivono e in quali condizioni, con quali aspirazioni. Accanto a queste narrazioni si sono ascoltati altri attori del contesto cittadino che si occupano del mercato immobiliare, che sono proprietari di immobili o che, da cittadini o operatori sociali si pongono il problema della convivenza e dell’accoglienza. Da ciò è emersa l’immagine di una realtà complessa che orienta ad una attivazione che, per poter far fronte a questa complessità, non può che coinvolgere, in tutte le sue fasi ma in particolare nella fase di progettazione e di pensiero, sia la redistribuzione, che il mercato, che il privato sociale. Tutto questo nell’idea che solo un’azione comunitaria, che mette insieme le risorse, le esperienze e il sentire di tutti i coinvolti, può farsi carico del fenomeno dell’abitare fragile, nei suoi molteplici aspetti, per il bene comune.
This work has as object the individuation of guidelines that would be implement, in a governance perspective for contrast the phenomena of Housing Vulnerability by all the stakeholders: Public Authorities, business stakeholders and no profit. Firstly, I tried to define the concept of living: living a place but also being in a place and in a moment as an essential aspect of life. In this work, I’ll deepen all the juridical and administrative aspects that can occur during the house’s research for a citizen, especially focusing the target of foreigners people living in Venice. I tried to open the listening to whom telling about him/her experience about housing vulnerability. Following this methodology it was possible discover the motivation that lead those persons to Venice, how and in which condition they live the city and which are the connected issues. After this step, for deepen the city context, I listened others stakeholders, involved in housing market, who cares about cohabitation and hospitality: agents, owner and social workers. The prospective of thinking all us as a community arised as the only one that can confront the complexity of house vulnerability. A community that takes care about the common good discuss and takes actions. Therefore, a partnership between Local Authorities, Market agents and no profit would be essential for this complex challenge: only a community action can take care about the phenomena of housing vulnerability with this prospective.
Data: 14 luglio 2021 Studente: Maria Valentini Titolo tesi: Educatore erotico o "educastratore"? Dalle origini filosofiche di Eros alle implicazioni pedagogiche nella società attuale Docente relatore: Lino Rossi Licenza in: Scienze pedagogiche
Il tema fondamentale su cui si sviluppa questo lavoro di ricerca ed esplorazione è il concetto di Eros legato alla concezione di corpo. Ritenendo tale argomento un aspetto peculiare della relazionalità, e dunque elemento imprescindibile per la vita di ogni persona, ho voluto intraprendere un viaggio alla ri-scoperta dell'origine e dello sviluppo del significato di Eros, attraverso la guida della filosofia, ma anche di altre discipline, quali la psicologia, l’antropologia e la sociologia. Naturalmente, ognuna di tali aree di studio è stata declinata e coniugata su uno sfondo trasversale di matrice pedagogica, sottolineando il riverbero eminentemente educativo di ciascun apporto, ed evidenziando in tal modo uno dei valori fondamentali della prospettiva pedagogica: adottare uno sguardo di complessità. Per quanto concerne l’aspetto contenutistico-strutturale, la tesi si sviluppa in cinque capitoli tra loro connessi: il primo è stato pensato per porre solide basi per la successiva scoperta di Eros, tracciando il significato di “Essere Corpo” in ottica transdisciplinare. Il secondo capitolo è invece focalizzato sull’origine di Eros nella posizione platonica, innestata nella culla del pensiero occidentale nell’antica Grecia. Il terzo capitolo esplora l’argomento tracciando un percorso che dalla ricca prospettiva di Nietzsche approda alla concezione di corpo ed Eros all’interno del cristianesimo. Il quarto, invece, è focalizzato in un dialogo attraverso le prospettive di diversi autori, allo scopo di delineare un cammino relazionale dinamico dall’Io al Tu. Infine, il quinto capitolo tematizza l’argomento nell’attuale società, giungendo alle personali conclusioni di matrice pedagogica sull’importanza di coltivare la prospettiva di un’autentica educazione erotica.
The fundamental theme of this work is the concept of Eros linked to the body. Since I consider this topic a peculiar aspect of relationality, and therefore an essential element for the life of every person, I wanted to undertake a journey to re-discover the origin and development of the meaning of Eros, through the guidance of philosophy, but also of other disciplines: psychology, anthropology and sociology. Each of these areas of study has been declined on a transversal background of pedagogical matrix, emphasizing the eminently educational reverberation of each contribution, and thus highlighting one of the fundamental values of the pedagogical perspective: to adopt a complexity view. As far as the content-structural aspect is concerned, the thesis is developed in five interconnected chapters: the first is designed to lay a foundation for the subsequent discovery of Eros, tracing the meaning of "Being Body" in a transdisciplinary perspective. The second chapter focuses on the origin of Eros in the Platonic position, grafted onto the cradle of Western thought in ancient Greece. The third chapter explores the topic by tracing a path from Nietzsche's perspective to the conception of body and Eros within Christianity. The fourth chapter is focused on a dialogue through the perspectives of different authors, in order to outline a dynamic relational path from Ego to Thou to Us. Finally, the fifth chapter thematizes the topic in today's society, reaching personal conclusions of pedagogical matrix on the importance of cultivating the perspective of an authentic erotic education.
Data: 14 luglio 2021 Studente: Sara Belpinati Titolo tesi: Aree marginali, territori di possibilità. Docente relatore: Nadia Carestiato Licenza in:Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Il lavoro di tesi intende approfondire il tema dello sviluppo delle aree marginali in Italia, con un focus specifico sulle aree montane. L’interesse verso questo tema nasce dall’esperienza di tirocinio svolta presso il “Consorzio delle Valli e Dolomiti Friulane”, realtà che unisce produttori di alcune valli della montagna pordenonese ed ha avviato progetti di inclusione sociale. In questo lavoro si cercherà di andare oltre la dimensione economico-produttiva dello sviluppo utilizzando uno sguardo socio-pedagogico che miri a far emerge l’importanza dello sviluppo di comunità e del ruolo educativo. Il quadro teorico di riferimento è quello dello sviluppo locale della scuola territorialista italiana, integrato con l’approccio alle capabilities di Amartya Sen e quello della pedagogia della liberazione di Paulo Freire.
This thesis studies in deep the development of marginal areas in Italy, with a specific focus on mountain areas. My interest on this theme comes from an University internship experience at “Consorzio delle Valli e Dolomiti Friulane '', a place that let local farmers getting together to start some social inclusion projects. This thesis aims to go beyond the economic and fruitful dimension, in favor of a social and pedagogical point of view, to exalt the importance of the community raise and the educational role. The theoretical framework takes roots on the growth of local areas by Italian Territorialist School, integrated with the capability approach of Amartya Sen and the pedagogical thinking of Paulo Freire.
Data: 14 luglio 2021 Studente: Daniele Musaragno Titolo tesi: Oltre il funzionamento. Percorsi verso la dignità della persona con disabilità, consapevolezza e narrazione della propria vita Docente relatore: Giulio Antonini Licenza in:Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
In molte situazioni, la persona con disabilità è oggetto di interventi e progetti educativi costruiti con le migliori intenzioni di inclusività o di personalizzazione da parte delle istituzioni e istituti in cui si trovano a vivere. I documenti ufficiali riportano la situazione clinica e il funzionamento rispetto alla disabilità, tralasciando quello che la persona ha vissuto. Spesso quello che veramente manca è la storia di vita riportata dalla persona stessa, di come vive il presente e di quali possano essere i suoi desideri per il futuro. Questo lavoro di tesi, partendo da un punto di vista antropologico, illustra quale sia stata l'evoluzione delle persone con disabilità nella storia e di come una persona psicologicamente sviluppa la propria personalità all'interno di un contesto, per essere padrone della sua storia e presentarsi alla società e pretendere il diritto di una qualità di vita dignitosa. Quindi si identifica la narrazione come strumento indispensabile attraverso il quale costruire la propria rappresentazione sociale all'interno della cultura in cui si vive e di come la figura dell'educatore debba custodire e veicolare la storia di una persona. Inoltre prendendo in esame alcuni strumenti istituzionali si vuole cercare di capire quali sono i punti di criticità da colmare per dare maggior spazio alla soggettività. Sperimentalmente viene illustrato come è stato possibile creare un nuovo strumento capace di coinvolgere le persone con disabilità assieme al contesto in cui vivono, per poter costruire dei percorsi e degli spazi educativi maggiormente adatti e rispondenti a necessità, bisogni e desideri.
In several situations, people with disabilities is destinatary of educational actions and project built from the institutions and from the places they live in with the best intentions about inclusivity or personalization. The clinic situation and the functioning aspect about the disability is reported in the official papers, letting behind what the person has been gone through. What is often missing is the story of the person told by himself, how the person lives the present or what he's trying to achieve for his future. This thesis shows from an anthropologic point of view what's been the evolution of people with disabilities in history e how every person develops his own personality inside a social and cultural framework, in order to be the owner of his own story, then to be introduced to the society and to demand the right to a dignitous life. Therefore the storytelling is the needed tool to build one's own social representation within the culture we live in and how the figure of the educator must guard and convey the story of a person. Then the thesis analyse some critical points to fill in the institutional tools to improve the subjectivity in those. In the end, in a sperimental way, the thesis shows the production of a new tool, able to involve people with disabilities and the social context they live in, in order to build educational routes and spaces to respond to their needs and desires.
Data: 14 luglio 2021 Studente: Linda Baratella Titolo tesi: "Ci vuole un villaggio per crescere un bambino" Il Reggio Emilia Approach Docente relatore: Emanuele Balduzzi Licenza in:Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Il lavoro di tesi fa riferimento alla pedagogia di Malaguzzi che pone al centro dell’azione educativa il bambino. Nel metodo Reggiano, il bambino attraversa percorsi che sono basati sulla creatività, curiosità, spontaneità e fantasia, con l’obiettivo primario della crescita armoniosa di esso. Viene approfondito l’uso dei materiali di scarto naturale, domestico e aziendale, oggetti laboratoriali molto richiesti in tale metodo. Nel metodo Reggiano nulla può essere appreso senza piacere e interesse. La creatività con materiali di scarto è qualcosa di curioso e nuovo per il bambino che si applica a utilizzare e stimolare la fantasia. Lo scopo è portare il soggetto ad avere stimoli creativi e ad essere esploratore di tutto ciò che lo circonda. “Ci vuole un villaggio per crescere un bambino” non è solo un proverbio africano ricco di saggezza, ma a mio parere ha anche un enorme significato di condivisione, di collaborazione e di unione che le persone e la natura stessa ci offre, per crescere al meglio il bambino.
The thesis work refers to Magaluzzi’s pedagogy, which puts children at the center of the educational activity. According to the Reggiano method, the child goes through paths that are based on creativity, curiosity, spontaneity and imagination, with the primary objective of harmonious growth. The use of natural, domestic and corporate waste materials, laboratory objects highly sought in this method, is studied in depth. In the Reggiano method, nothing can be comprehended without pleasure and interest. The creativity with waste materials is something curious and new to the child, who applies him/herself to using and stimulating his/her imagination. The goal is to bring the subject to have creativity stimuli and to explore everything surrounding him/her. “It takes a village to raise a child” is not only an African saying full of wisdom. In my opinion, it also has a great meaning of commonality, collaboration and union that people and nature offer us to better raise a child.
Data: 14 luglio 2021 Studente: Elisa Mantovani Titolo tesi: Il profilo di competenza del coordinatore appartenente alle figure sanitarie tra normativa e buone pratiche Docente relatore: Benedetta Talon Licenza in:Progettazione e gestione degli interventi socioeducativi
Il lavoro di tesi approfondisce lo studio della Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 169 del 23 febbraio 2016 che delinea il profilo di competenza del coordinatore appartenente alle professioni sanitarie. Il testo normativo nasce dall’esigenza di trovare una definizione completa ed aggiornata della funzione di coordinamento in quanto, fino a quel momento, il panorama giuridico non offriva una risposta adeguata a tale profilo professionale. Il coordinatore, infatti, si deve confrontare con contesti, con mandati, con bisogni che sono contraddistinti da elevati livelli di incertezza e di imprevedibilità. L’obiettivo della tesi è quello di indagare la normativa legata al profilo di competenza del coordinatore appartenente alle figure sanitarie in confronto ai vari approcci teorici nelle diverse dimensioni pedagogiche e organizzative. La trattazione inizia con un approfondimento relativo alla storia dei servizi alla persona fino all’emanazione dell’atto normativo oggetto di studio; segue poi l’argomentazione sugli approcci teorici e gli autori ritenuti importanti per delineare la figura professionale: non tutti gli autori scelti sono pedagogisti o si sono occupati di educazione, ma il contributo teorico che portano favorisce una chiave di lettura pedagogica Nella parte centrale del lavoro vengono analizzate le realtà organizzative, le dimensioni che le caratterizzano e il ruolo del professionista all’interno di esse. L’ultima parte della ricerca è dedicata all’analisi delle competenze della figura del coordinatore in funzione alla normativa, mettendole a confronto con tutti gli argomenti presentati nei capitoli precedenti.
This dissertation explores the study of the Resolution of the Veneto Regional Council no. 169 of 23 February 2016 which outlines the skills profile of the coordinator role in the health services. The resolution stems from the need to find a complete and up-to-date definition of the coordination function, as, until that moment, the legal scenario did not offer an adequate description to this professional profile. In fact, the coordinator has to deal with contexts, assignments and needs that are characterised by high levels of uncertainty and unpredictability. The dissertation begins with an in-depth examination of the history of services to the person, up to the enactment of the above mentioned Resolution, which is the subject of this study; this is followed by the argumentation on the theoretical approaches and authors considered important to delineate the professional figure of the coordinator: not all the authors selected are pedagogues or have worked in the field of education, but their theoretical contribution favours a pedagogical reading key. In the central part of the work, organisations are analysed, their size and characteristics and the role of the professional within them. The last part of the research is dedicated to the analysis of the coordinator's skills in relation to the legislation, comparing them with all the topics presented in the previous chapters.