Pedagogia del morire: educare alla morte per un'autentica educazione alla vita

Studente: Gabriella Mola
Titolo tesi: Pedagogia del morire: educare alla morte per un'autentica educazione alla vita
Docente relatore: Prof.ssa Beatrice Saltarelli
Docente controrelatore: Prof. Alberto Baccichetto
Presidente commissione di tesi: Prof. Marco Emilio
Data discussione tesi: 15 ottobre 2021
Licenza in: Scienze pedagogiche

Questo lavoro di ricerca si propone di avviare una riflessione pedagogica intorno al tema della morte in quanto attraverso di essa è possibile attuare un percorso di autentica educazione alla vita. La società occidentale contemporanea è lo scenario nel quale si sta attuando da tempo un processo di rimozione e nascondimento della caducità e della finitudine, dimensioni che da sempre accompagnano l’essere umano. La conseguenza di tale meccanismo cognitivo di difesa provoca l’accentuazione, da parte dell’uomo post-moderno, della ricerca di una vita off limits, di una felicità conquistata ad ogni costo, rincorrendo il mito dell’eterna giovinezza. La morte, il lutto, il congedo costituiscono quel territorio grigio, non presidiato dalla pedagogia che, nel panorama italiano, ad oggi non ha ancora avviato un discorso serio e profondo su questi argomenti. La consapevolezza della propria finitudine non è innata, per questo occorre attivare percorsi educativi che permettano, sin dall’infanzia, di coglierne il significato simbolico e reale, provando a sradicare nell’educando il senso di angoscia e di terrore che essa provoca, attraverso la creazione di spazi di riflessione sul limite, sulla sofferenza, sulla morte e sul senso della vita, in particolare, negli ambienti scolastici. La Death Education offre l’opportunità di rispondere a tali istanze coinvolgendo scuola, famiglia e territorio. Una scuola che accoglie la sfida di educare, oltre che di istruire, deve progettare pratiche, tempi e luoghi per dare parola agli studenti, affinché possano elaborare, sia individualmente, sia collettivamente, le esperienze dolorose e le emozioni ad esse connesse.

This research work aims to start a pedagogical educational reflection around the theme of death because through it, it is possible to implement a path of authentic education to life. Contemporary Western society is the scenario in which a removal process and concealment of insecurity and finiteness has been taking place for some time, aspects that have always accompanied the human being. The consequence of this cognitive defense mechanism causes the emphasizing by the post-modern man searching for a life off limits, of happiness conquered at any cost, chasing the myth of eternal youth. Death, mourning, leave-taking constitute that grey territory, unattended by pedagogy that, in the Italian panorama, to date has not yet started a serious and profound discussion on these topics. The awareness of one's finitude is not natural for this reason it is necessary to start educational paths that allow since childhood, to understand the symbolic and real meaning trying to eliminate through education the sense of anguish and terror that it causes, through creation of spaces for reflections on one’s limits, suffering, death and on the meaning of life, particularly in school environments. Death Education offers the opportunity to respond to these requests by involving schools, families, and territory. A school that takes up the challenge of educating as well as teaching must design procedures, allow time, and have places in allowing students to discuss, so that they can elaborate, both individually and collectively, the painful experiences and emotions connected to them.